Balboa e Blues: balli "minori"?

Il Lindy Hop, con la sua incredibile energia, è diventato sicuramente il più popolare tra i balli Swing… ma altri meritano senz’altro altrettanta attenzione. Prendiamo il Balboa e il Blues.
Spesso percepisco che balli come questi sono visti dai Lindyhoppers come una disciplina “minore”, per una serie di ragioni.
La prima di esse secondo me è legata al fatto che il Lindy Hop nasce sì come ballo di strada, ma anche come ballo coreografico, in cui ci si esibisce di fronte ad un pubblico e cercando quindi di impressionarlo sempre più con figure acrobatiche e movimenti ben visibili e ampi come kick, swing out, swivels e quant’altro.
Il Balboa e il Blues, invece, sono balli intimi e discreti, che divertono i ballerini stessi piuttosto che un pubblico di spettatori.
Si crea come una magia all’interno della coppia, che si trova a ballare in una bolla immaginaria in cui le sensazioni reciproche sono molto più importanti delle sensazioni percepite dall’esterno.
Mi capita spesso di ballare Balboa e Blues a occhi chiusi, concentrandomi così solo sulla musica e della comunicazione col mio partner di ballo, gustandomi appieno l’abbraccio della posizione chiusa tipica di questi balli e con cui il leader ti fa volteggiare in giro per la sala.

Reduce dalla recente II edizione del “Crazy Blues” Festival, organizzato dame e Lollo lo scorso 11/13 Gennaio, devo ammettere di essere entrata ancora più in contatto con il ballo Blues. Questo è avvenuto soprattutto perchè immergendosi a 360 gradi in una specifica disciplina di ballo (e in un festival ben organizzato), si riesce davvero a entrare nel “mood” giusto, necessario a lasciarsi andare.
Credo che sia assolutamente fondamentale partecipare a un festival dedicato ad un unico tipo di ballo anzichè a un festival misto, dove più balli sono (con)fusi insieme e dove ne perdi per forza la vera essenza. Lo stesso accadde quando mi sono innamorata del Balboa.
Dopo aver avuto modo di provarlo in lezioni buttate lì, in mezzo a workshop di Lindy Hop (e non averne direi capito quasi nulla!) ho preso un treno notturno per Monaco e ho partecipato al “Monaco Balboa Weekend”, organizzato dai mitici Marcus & Barbl.
Lì ho ballato Balboa per un’intera serata con una band eccezionale e con ballerini bravissimi, innamorandomi così in maniera irreparabile! La sensazione che ricordo sempre e che ho provato in qualche modo a descrivere agli amici è stata quella di ballare sospesa su una “nuvoletta rosa fluttuante”.
Da lì in poi non mi sono più fermata e ho divorato un festival dopo l’altro, finchè io e Lollo non abbiamo deciso che eravamo ormai pronti per organizzarne uno nostro… e così è nato il primo “Tuscany Balboa Weekend“.

Un ultimo consiglio che ci tengo a dare a tutti voi è questo: prendete un treno, un volo o la vostra auto e girate quanti più workshop possibili, scegliendo con cura festival di qualità e da cui avrete ricevuto feedback positivi visto che ormai ne esistono a bizzeffe!
Conoscerete persone nuove, ballerete molto di più di quanto non facciate alle solite social dance, farete una nuova e stimolante esperienza e accrescerete la vostra voglia di imparare a ballare vedendo ballerini più bravi di voi.

Alice Forzoni
(21 gennaio 2019)

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